Lo Speed metal ("metallo veloce" in italiano) è un sottogenere dell'heavy metal nato sul finire degli anni '70 ed è il progenitore del thrash metal [1][2] e del power metal. Caratteristica base di questo filone è la velocità (speed significa proprio questo) rendendo la musica molto ritmata e più potente, evolvendo le basi formate dai principali pionieri dell'heavy metal (Black Sabbath, Led Zeppelin e Deep Purple). Tuttavia, questo termine non è di uso comune e i gruppi appartenenti a questa frangente vengono, quasi sempre, definiti semplicemente heavy metal.
Speed thrash metal [modifica]
Lo speed thrash metal sorse a Los Angeles, all'inizio degli anni ottanta e fu successivamente ribattezzato "thrash metal"[8], anche se tutt'oggi alcuni puristi tendono a differenziare leggermente i due stili. Megadeth, Metallica, Anthrax e Slayer rappresentano i capostipiti del genere[9].
Le sonorità speed thrash metal, come quelle del thrash propriamente detto, rappresentano un connubio tra le sonorità distorte e aggressive dell'hardcore punk degli anni ottanta, e quelle del classico heavy metal, ma nel caso dello speed thrash la componente classica dell'heavy metal risulta molto più calcata.
http://it.wikipedia.org/wiki/Speed_metal
continuiamo a parlare di insiemistica e quindi raggiungiamo un livello di pura speculazione verbale? o posso continuare a dire che a me i metallica fanno schifo e non andrei mai a pagare 100 euro di biglietto per un gruppo che secondo me l'unica impronta sul panorama musicale che ha lasciato è stata far chiudere napster? poi ovvio il rock non è un genere nato come modo di protesta.. non è un modo di vivere e/o vedere la vita, il non accettare certe situazioni imposte da un "potente"... secondo me un gruppo come i metallica non hanno dato nulla.
dopo questo smetto di scrivere, ma non per ammessa sconfitta, ma solo per rassegnata incapacità di discutere in maniera costruttiva.. io non voglio convincere nessuno, anche perchè sono il primo a non farmi convincere di certe cose.
mi sembra di essere tornato a parlare di berlusconi